Si tratta di una Pet/Tac con un radiotracciante che ne consente l’individuazione precisa e accurata. Strumentazione, materiali e personale saranno forniti dalla Itel
Gli Ospedali Riuniti di Foggia sono i primi in Puglia ad avere un’arma in più contro i tumori neuroendocrini, i cosiddetti Net. E’ la Pet/Tac con un nuovo tracciante che ne consente l’individuazione più precisa e accurata. Permette infatti di individuare lesioni anche molto piccole e, secondo gli esperti, avrà un positivo impatto nella gestione della malattia, che può colpire diversi organi: lo stomaco, l’intestino, il colon, il pancreas e il polmone.
Grazie ai Fondi europei erogati dalla Regione Puglia, il nosocomio ha firmato una convenzione con la Itel. Senza costi per la struttura ospedaliero-universitaria, l’azienda ruvese metterà a disposizione strumentazione, materiali e personale della divisione Itelpharma. L’accordo prevede anche la formazione del personale tecnico ospedaliero, finalizzata alla futura produzione del radiotracciante in totale autonomia. Dal punto di vista scientifico, esso ha infatti una emivita di poco superiore a un’ora. Vale a dire che il suo potere radioattivo si dimezza dopo solo 68 minuti, ragione per la quale è fondamentale produrlo nello stesso luogo dove deve essere impiegato. Una volta iniettato attraverso una flebo, il farmaco ha la capacità di legarsi a recettori che si trovano sulla superficie del tumore. Da qui, emette delle radiazioni chiamate positroni. La macchina Pet/Ct le registra e le trasforma in immagini che localizzano la lesione.
Il primo paziente potrà essere sottoposto a Pet/Ct con Gallio 68 entro il 2016.