Nonostante il ritardo sulla tabella di marcia, il premier ha concesso sorrisi, selfie e strette di mano a collaboratori e dipendenti. Il presidente e fondatore Leonardo Diaferia: «È bellissimo per me»
Sorrisi, selfie e strette di mano. Nonostante il ritardo rispetto alla tabella di marcia e il tragico e imprevisto fuori programma per andare a visitare a San Giovanni Rotondo il carabiniere ferito nell’agguato di Cagnano Varano, il premier Giuseppe Conte ha dedicato tempo e attenzione alla Itel di Ruvo di Puglia, alla famiglia Diaferia che l’ha fondata e la gestisce da due generazioni, e soprattutto ai dipendenti, con i quali si è concesso un vero e proprio bagno di folla.
Ieri pomeriggio, sotto un cielo che minacciava pioggia, ma in fondo è stato clemente, il Presidente del Consiglio ha infatti conosciuto questo colosso di eccellenza internazionale nascosto nella piccola zona industriale della città. La Itel, infatti, oltre a vantare collaborazioni in ogni parte del mondo, col progetto Erha sta brevettando il primo acceleratore lineare di protoni, che curerà numerosi tipi di tumore, composto anche da un sistema robotizzato di movimentazione paziente e da un software per il trattamento in radioterapia. Una rivoluzione nella quale lo stesso Governo italiano, attraverso il Miur e il Fondo ricerca e innovazione (Rif) di Equiter, ha deciso di investire una somma consistente: circa 15 milioni di euro.
Ora è arrivata questa nuova “consacrazione” per il lavoro portato avanti con così tanta dedizione e caparbietà, che rende orgoglioso non solo il presidente e fondatore Leonardo Diaferia, ma l’intera città. «In questa azienda si implementano ricerche, si implementano attività – ha commentato il sindaco Pasquale Chieco -, si implementano protocolli che nascono all’interno dell’università (il Politecnico di Bari, ndr), e questo è un altro elemento di virtuosità che connota l’eccellenza produttiva di questa azienda e di quello che rappresenta nel nostro territorio».